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Aspettative vs realtà nei primi 40 giorni dopo il parto

Spesso le nostre aspettative superano la realtà, e questo succede a tante di noi — soprattutto nei primi quaranta giorni dopo il parto.

Diventare madre è un momento sacro e trasformativo, ma raramente si parla di quanto possa essere intenso, faticoso e diverso da come lo avevamo immaginato.

Per raccontare con sincerità cosa accade davvero in queste prime settimane, ecco tre aspettative comuni che molte mamme hanno — e le realtà che poi si trovano a vivere con un neonato.


Riposare nel primo mese dopo il parto


Aspettativa

Dopo il parto, molte mamme immaginano di avere tanto tempo per riposarsi e affrontare senza troppe difficoltà la transizione verso la maternità.

Si pensa che, una volta nato il bambino, si potrà continuare a fare le stesse cose di prima — solo con un neonato accanto.Le mamme al primo figlio tendono a idealizzare i primi 40 giorni, anche perché i social ci mostrano che “la parte difficile è il parto, poi viene il bello”.

Frasi come:

“Dormirò quando dorme il bambino.”

“Avrò momenti tranquilli con il mio bambino.”

“Io e il mio compagno saremo una squadra perfetta.”

…sono aspettative diffusissime.

Ma poi, quando il piccolo finalmente dorme, quante di noi riescono davvero a chiudere gli occhi? Molto spesso, ci si ritrova a fare il bucato, lavare i piatti, cucinare o sistemare casa prima che il neonato si svegli.

E la verità è semplice: non si riesce a fare tutto. Prendersi cura di una casa è già un lavoro vero e proprio — ed è stancante.

Con un po’ di ingenuità, il sonno finisce in fondo alla lista delle priorità, nel tentativo di mantenere quella routine “di prima”. Presto ci si accorge che le aspettative non sempre coincidono con la realtà.


Realtà

La vita con un neonato è spesso molto diversa da come ce la immaginiamo — fisicamente, mentalmente, emotivamente.

Nei primi 40 giorni, trovare il tempo per riposarsi è più difficile di quanto si pensi.

Le giornate scorrono tra poppate, pannolini, pasti saltati e notti spezzate. Organizzare la giornata può diventare stressante, soprattutto quando ancora si sta cercando di capire cosa funziona e cosa no.

E se manca una rete di supporto, quel poco tempo per sé diventa ancora più raro.

Il riposo può sembrare un miraggio, ma ricordiamoci: chiedere aiuto non è debolezza. In una società frenetica come la nostra, l'aiuto esterno è fondamentale per riprendere in mano la pripria vita e concentrarsi sul proprio neonanto con amore.



💗 Provare solo gioia quando nasce il bambino


Aspettativa

Tutte, prima o poi, abbiamo pensato che, una volta nato il bambino, saremmo state travolte da una felicità immensa.

Durante la gravidanza si sogna il momento in cui lo stringeremo per la prima volta, si immaginano scene dolci, abbracci infiniti, sorrisi e pace.

Film, serie TV e social ci mostrano solo la parte bella: la mamma raggiante, il neonato sereno, la casa ordinata.

Così, molte di noi si aspettano che la nascita sia la “ricompensa” per i nove mesi di attesa e fatica.


Realtà

Poi arriva il post parto — e con lui una tempesta di ormoni, emozioni e stanchezza. Il corpo cambia, la mente si adatta, e l’umore fa su e giù come una giostra.

È normale sentirsi confuse, tristi o in ansia. A volte l’attaccamento con il bambino non arriva subito, e non c’è nulla di sbagliato in questo. La maternità non è un’emozione unica e costante: è un viaggio di sfumature.

Prendersi cura della propria salute mentale e fisica è parte fondamentale del prendersi cura del proprio bambino.

Non dobbiamo essere perfette o “senza sforzo” come sui social: essere genitore è una delle cose più difficili (e più vere) che esistano.

Concediti grazia, tempo e gentilezza.

Non esiste un manuale su come essere una buona madre — si impara giorno per giorno, con amore e imperfezione.


📱 “essere come le mamme perfette dei social”


Aspettativa

Sui social sembra tutto così semplice: mamme serene, case impeccabili, bambini che dormono, caffè caldo e luce perfetta. È facile pensare: “Wow! Che bella vita serena.”

E così finiamo per fissare standard altissimi: figli felici, casa pulita, cena pronta, un po’ di sport, skincare e pure tempo per sé. Ma questa versione “ideale” della maternità ci fa solo sentire inadeguate — come se non stessimo facendo abbastanza.


Realtà

I social mostrano solo una parte della storia: quella filtrata, quella “bella”.Dietro ogni post perfetto ci sono notti insonni, pianti, piatti da lavare e tanta stanchezza.

Come diceva Theodore Roosevelt: “Il confronto è il ladro della gioia.”

E aveva ragione.

Perché quando iniziamo a paragonarci agli altri, ci allontaniamo da noi stesse e dal valore di ciò che stiamo già facendo.

Sì, i social possono ispirare e aiutare, ma non devono diventare la misura del nostro valore. La verità è che nessuna mamma può fare tutto — e non serve farlo.

Se oggi sei riuscita a nutrire il tuo bambino, a dargli amore e, magari, anche a farti una doccia, stai già facendo abbastanza.


Conclusione

I primi 40 giorni dopo il parto sono considerati uno dei periodi più sacri nella vita di una donna, ma a causa della disinformazione, le madri spesso hanno aspettative che non coincidono con la realtà di avere un neonato.

Più parleremo sinceramente delle sfide della maternità, più saremo in grado di supportare le madri in modo significativo.


Scritto da: Alexandria Welch

Tirocinante presso Power Moms! aps




 
 
 

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